Why not? Direbbero gli inglesi, “perché no?”.
Dopotutto è attraverso la scrittura, che non necessariamente deve trattare argomenti introspettivi per essere efficacemente rivelatrice, che mostriamo frammenti della nostra personalità. Non dico assolutamente, sia ben chiaro, che se uno scrittore scrive un thriller o un horror, debba effettivamente essere un assassino o un mostro, altrimenti Stephen King sarebbe dietro le sbarre da un bel po’, ma solo che durante la narrazione, il suo punto di vista sarà percepibile ai lettori.
Se un personaggio ci piace più di un altro, sarà perché lo scrittore ci avrà dato elementi per farci in qualche modo affezionare a lui; se un altro al contrario ci starà antipatico, sarà perché l’autore del libro che stiamo leggendo, gli avrà fatto compiere azioni o esternare pensieri che ci avranno spinti a non apprezzarlo.
Mi sbaglio forse?
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