venerdì 25 luglio 2014

TRANSFORMERS 4 (2014) VS L'UOMO D'ACCIAIO (2013) = 2 X 1 ACCATTATAVILL'


Trama di entrambi i film: 

Sfuggiti dalla distruzione totale del loro pianeta si sono rifugiati sulla terra. Devono dissimulare la loro vera natura per mantenere il riserbo sulle loro identità: non tutti gli esseri umani sarebbero comprensivi con loro come lo sono stati quelli che hanno dato loro asilo in principio. Li aprirebbero come angurie alla "Sagra del Cocomero" per vedere come sono fatti dentro, per carpire i loro segreti e usarli contro di essi. Gli esseri umani, infondo, hanno da sempre paura dell'ignoto, di ciò che non conoscono o non possono comprendere (e forse un po' di ragione ce l'hanno...). 

All'improvviso il passato di questi eroi sotto mentite spoglie, compare all'orizzonte nei panni dei cattivi per eccellenza. Iniziano gli ultimatum, le distruzioni totali (non ho contato quanti grattacieli, case, fienili, statue e auto, sono saltati in aria ma vi assicuro che il numero era considerevole) e infine le lotte all'ultimo respiro.
Dopo un inizio incerto, la collaborazione tra umani ed eroi finalmente si consolida regalando la vittoria ai buoni e sfanculando i cattivi. Ovviamente le ultime scene ci ricordano che "non finisce qui!" altrimenti i sequel come fanno a farli?

La differenza sostanziale tra i due film è solo una: Transformers 4 è più sanguinario di L'uomo d'acciaio; infatti nei primi 15 minuti di film, il povero Lucas (si chiamava così?) resta letteralmente impietrito dalla paura e dal dolore (nel senso che uno dei cattivi, con un rutto portentoso - ma che aveva mangiato? - lo prende in pieno, lo avvolge in una palla di fuoco, e lo tramuta in una statua che lo ritrae nell'atto di correre, con il volto trasfigurato dal terrore e probabilmente pure dall'incazzatura. E che cavolo, per una volta che lo pigliano in un film lo fanno morire dopo soli 15 minuti? Ma allora non prendetelo, no? Eh!).

Considerazioni:

Belli gli effetti speciali, bella l'azione, belli i combattimenti, ma dopo che hai distrutto mezza città, sul serio... possibile che non ci sia neppure una vittima? Dove cribbio erano andati tutti gli abitanti di quelle città, di quelle metropoli? Un po' di realismo, suvvia!

Al di là di tutto non sono brutti film, solo che mancano di originalità. Transformers 4  ha cambiato l'attore principale che aveva contribuito non poco alla riuscita dei tre precedenti film. Si era creata un'alchimia tra il protagonista umano e gli spettatori e inoltre è mancata la sinergia tra i protagonisti umani e quelli di metallo.

Per quanto riguarda L'uomo d'acciaio, be' che dire? La storia di Superman la conosciamo tutti. Questo film non ha portato nulla di nuovo; non c'è stato un colpo di scena di cui non fossimo già consci, nessuna ventata d'aria fresca, neppure una piccola chiave di lettura che si differenziasse dai precedenti tentativi... nulla.

Voto: per entrambi 3 stelle su 5 (ma solo per gli effetti speciali che erano straordinari).

giovedì 24 luglio 2014

100 RACCONTI DI 100 PAROLE A 100 CENTESIMI ACQUISTABILE SU AMAZON

Ogni storia ha un principio, un corpo, una conclusione; cosa accade però quando tutto questo deve avvenire in una “drabble”, ossia nello spazio ristretto di 100 parole esatte? Accade che l’autore inizia a domandarsi: “Ma quand’è che ho deciso di darmi al masochismo?” ;)
Al di là degli scherzi e delle battute spiritose, il Forum Letterario di Inchiostro&Patatine, qualche tempo fa, ha lanciato una sfida agli autori membri: scrivere delle drabble. Tra le altre è stata selezionata anche “Sette”, la mia drabble, così eccomi qui a presentarvi: “100 racconti di 100 parole a 100 centesimi”, lo sforzo congiunto di 57 autori che hanno voluto farsi del male, ora acquistabile su Amazon :)
SINOSSI:
100 racconti di 100 parole: una bella sfida, quella lanciata sul Forum Letterario di Inchiostro&Patatine e alla quale hanno partecipato 57 scrittori emergenti, professionisti e non, di tutte le età e provenienze. Ogni partecipante doveva attenersi a un’unica e semplice regola: scrivere un racconto di cento parole esatte – non una in più, non una in meno. Una costrizione formale più difficile di quello che sembra: quando le parole sono contate, ogni scelta lungo l’atto della scrittura si trasforma in decisione strategica nell’economia della narrazione. Tuttavia, anziché restringere il nostro campo espressivo, tale esercizio stilistico ne incrementa le potenzialità. Il racconto si libera dal superfluo e dal ridondante, l’emozione si rivela nella sua essenzialità: dolore, paura, pazzia… ma anche amore, gioia e passione letteraria. Questa raccolta presenta un arcobaleno di storie umane che si impongono per la loro purezza, forti e vibranti. Triste o divertente, a volte anche un po’ assurda, ognuna di queste testimonianze letterarie rispecchia delle verità profonde e necessarie che accomunano autori e lettori, instaurando tra di loro un legame atemporale e universale. 
Lanciato nel 2010, il Forum Letterario di Inchiostro&Patatine è una piattaforma virtuale gratuita, una finestra aperta sul mondo dell’editoria e della letteratura. 
È un luogo in cui ci si confronta, dove si possono condividere idee e ricevere consigli sui propri scritti anche grazie ai contest letterari organizzati dallo Staff. 
Dopo 4 anni di attività, il Forum Letterario ospita più di 850 membri registrati, condivide le sue iniziative con 1.400 amici su Facebook e oltre 2.200 follower di Twitter. In costante ricerca di qualità, proposte innovative e canali espressivi liberi, siamo uniti come un’unica grande famiglia.

mercoledì 23 luglio 2014

RECENSIONE: SWEET DREAMS (COVER BY TOMMASO PINI)



Prima di tutto bisogna ricordare che si tratta di una cover. Molti fans del famoso duo synth - pop britannico Eurythmics (Annie Lennox e David A. Stewart) potrebbero storcere il naso, è comprensibile, ma di quella canzone originale, questa cover condivide solamente il testo.

La chiave di lettura della versione di Tommaso Pini è molto personale e va interpretata per ciò che è: il suo pensiero, un nuovo pensiero; partendo dalla ritmica, ossessiva e quasi ammorbante, continuando con i cori di background - che sembrano sussurrare i loro "dolci sogni" segreti, quasi fossero sirene che innalzano i loro canti lontani per catturare gli sprovveduti marinai di passaggio, - e finendo con un sub-ritornello (Hold your head up - movin' on / keep your head up - movin' on) accelerato per enfatizzare il concetto, questa "Sweet Dreams" risulta frizzante e accattivante; al contrario della versione cantata da M. Manson, sebbene mantenendo uno stile strumentale deciso e incisivo, è meno estrema e cupa, e permette quindi, anche all'utente medio e non di genere, di avvicinarsi e ascoltare.


Notevole, inoltre, il fatto che sia le due voci in primo piano che quelle corali in background appartengono allo stesso Tommaso Pini. Il venticinquenne fiorentino (arrivato terzo nel famoso talent show di Rai 2 "The Voice of Italy") aveva già dato prova della sua versatilità canora nel suo percorso all'interno del sopraccitato programma; passando da "Wuthering Heights" di Kate Bush e "Kiss" di Prince dove infatti aveva sfoderato una voce in falsetto, pulita e carezzevole, si era presentato poi sullo stesso palco con "Centro di Gravità" di Battiato, raggiungendo tonalità baritonali.


In sostanza questa "Sweet Dreams" riproposta da Tommaso Pini sembra possedere tutto ciò che è necessario a un pezzo per incontrare il favore del pubblico: ritmo dinamico, varietà vocale senza virtuosismi inutili, un video al di fuori dei parametri standardizzati ai quali siamo PURTROPPO abituati, e che enfatizza lievi sbavature che catturano lo sguardo e ci fanno sorridere pensando che dopotutto, come canta Tommaso Pini stesso nel suo singolo inedito acquistabile su iTunes, "La perfezione non c'è" (e per fortuna, aggiungerei). Bella prova, ora si attende l'album.


Il mio giudizio: 4 stelle su 5 (a una cover non posso dare di più).
Il mio consiglio: da ascoltare.