Scopriamo insieme un altro dei personaggi del primo libro della saga "La Stirpe di Belial". Questa volta parliamo di Emanuele.
Emanuele è un quarantenne nato e cresciuto in una famiglia profondamente credente, e probabilmente è per questo motivo che ancora giovanissimo diventa sacerdote. No, non è uno di quei preti bigotti per cui le cose sono bianche o nere; è consapevole che talvolta ci sipuò trovare davanti a delle sfumature. E' così che infatti considera il suo rapporto con Lil: una sfumatura di grigio.
D'accordo, Lil è un essere millenario che di certo non spicca per la sua bontà d'animo, ma è sincera con lui fin dall'inizio - o quasi - su chi e cosa è, ed è in grado di dargli risposte che nessun altro è mai riuscito a dargli, nemmeno la curia.
Emanuele ha un segreto, un dono speciale che ha fin da piccolo e che lo aiuta a scovare il male nelle persone. Stare nelle vicinanze di Lil gli procura addirittura un dolore fisico, quindi la cosa più logica da fare per lui sarebbe di fuggire da lei, eppure c'è qualcosa in quell'essere così straordinariamente maligno: una sfida per lui.
Ma come prenderà la curia il suo nuovo modo di vedere le cose? E Lil gli permetterà di raggiungere il suo obiettivo - e soprattutto - a che prezzo?
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