Ieri, dopo almeno tre anni che non lo facevo, sono stata convinta da un amico a dare una lettura in streaming (anche se solo via skype). Mi sudavano le mani, mi tremava la voce e stavo realmente pensando di fingere un decadimento della linea - sì lo so è puerile, ma la paura fa questo effetto.
Alla fine mi sono detta: "Non fare la stronza! Vai e colpisci."
Così dopo più di tre quarti d'ora di preparazione mentale (costituita principalmente dalle parole: "Vai Patty, vai Patty, dai cazzo!"), mi sono decisa a dare questa lettura.
Come sempre, non appena ho iniziato a leggere il testo, si è creato un silenzio surreale sulla linea. Erano tutti pronti ad ascoltare ciò che avevo da dire.
C'è qualcosa di più terrorizzante di questo (a parte gli abiti che sfoggia Noemi a The Voice)?
Comunque fortunatamente, una volta iniziato, è stato un po' come rimparare ad andare in bicicletta. Due pedalate e stavo già correndo, forse anche troppo.
Ammetto che il fatto di leggere per persone che conosco e con le quali intrattengo un rapporto d'amicizia, abbia reso le cose un po' più semplici, però sono felice di aver tolto qualche mattoncino da questo muro che stava davvero crescendo un po' troppo.
Il mio problema è che mettere a nudo una parte di me, mi mette un po' in soggezione. Insomma facciamo un esempio pratico: vi chiedono di mostrare la vostra "trottolina amorosa dudù dadà" davanti a tutti, non è mica semplice! A meno che non siate delle attrici porno, ovviamente.
Per me fare una lettura in streaming è mostrare apertamente emozioni che altrimenti sarebbero nascoste tra le righe dei miei scritti. Una sorta di "outing".
Comunque, in barba a tutte le mie angosce, la lettura è andata bene. Ho incespicato in un paio di parole e ho fatto da centometrista in alcuni punti del testo, ma per il resto è stata soddisfacente. Chissà che piano piano non torni a farne più frequentemente e su uno streaming vero come ai vecchi tempi!
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